Francesca Campagna Ecoterapeuta

ECOTERAPEUTA | MINDWOODS ACADEMY | COUNSELOR

Benvenuta Francesca, puoi parlarci un po’ di te e del tuo percorso formativo, cosa ti ha portato a diventare un’ecoterapeuta?

Vivo i boschi da quando ne ho memoria, da sempre… tant’è che delle foreste mi sento figlia, considerato che in loro ho sempre trovato ascolto, protezione, consolazione e visione.

Per me il bosco è una sorprendente metafora del vivere umano, con le sue luci e le sue ombre, le faggete che elevano lo spirito e le praterie di felci che invitano a sognare.

D’autunno, quando tutto esplode nei colori ocra e rosso vivo, c’è il languore tipico di certi stati d’animo malinconici che sempre accompagnano la fine di una stagione (di vita).

Il mio amore boschivo è maturato negli anni, arricchendo la mia vita al punto da avere deciso di farne una vera e propria professione che meticcia linguaggi e suggestioni, un po’ come fanno certe boschi, appunto, nelle zone liminali che separano un ambiente forestale da un altro.

Oggi mi occupo di ecoterapia e mindfulness fondamentalmente perché nella vita ho attraversato un forte cambiamento e ho trovato in questi due linguaggi un grande aiuto, al punto da averne fatto una pratica professionale che offro a chi si senta di attraversare una fase delicata della propra vita (sì, esattamente la retta via smarrita di cui parla Dante insomma che guarda caso conduce proprio in una selva oscura).

Il mio è stato un cammino lento di riavvicinamento alla mia essenza dopo una profonda crisi che ha fatto saltare tutti i “punti fermi che avevo” e ho ripreso in mano gli studi partendo dal coaching passando per il mindfulness counseling, l’ecopsicologia, i bagni di foresta e la laurea magistrale in psicologia clinica che mi ha aiutato a d approfondire alcune relazioni tra l’espansione della coscienza e l’ecoterapia.

L’ ecoterapia è fondamentalmente la cura del tornare a casa (eco) ossia al proprio profondo, al nucleo interiore capace di offrire senso e scopo alla nostra esistenza con un diffuso senso di appartenenza che si esprime in ciò che diciamo e facciamo perché in linea con la nostra intima natura.

Negli ultimi anni, complice il Covid, i trattamenti ecoterapici stanno incontrando un largo consenso e sta diffondendosi rapidamente la pratica dei bagni di foresta che altro non sono se non uno dei linguaggi con cui l’ecoterapia ci parla (al cuore). Si tratta di immersioni sensoriali profonde nelle quali l’azione congiunta del rallentare (mente e corpo) e l’ampliarsi di una consapevolezza diffusa in natura, producono effetti di enorme beneficio.

A tal proposito le evidenze scientifiche si sprecano e sono cresciute enormemente dagli anni ’80 (che coincidono con gli albori della pratica che, lo ricordo, è nata in Giappone con il nome di Shin-rin-yoku).

Per me un bagno di foresta, al di là del suo documentato effetto benefico su tono dell’umore, qualità del sonno, pressione arteriosa e sistema immunitario, ha un effetto rigenerante intenso perché cura la ferita più profonda dei nostri tempi, la disconnessione mente, corpo cuore da cui tutti siamo affetti.
Camminare in natura attraverso una facilitazione sensibile e attenta soprattutto al contenimento del campo di relazioni che si viene a creare, può essere una vera e propria cura dell’anima smarrita e spaventata perché separata dalla propria intima e profonda casa (proprio la Natura, come la biofilia ci insegna).

La “Mindwoods Academy”, a chi si rivolge e cosa propone?

Mindwoods Academy è uno spazio creativo e interattivo che ha sede in un antico casolare a Selva Madre, immerso nei boschi di castagno e querce di Bagni di Lucca, in Toscana.

La Academy è un contenitore di esperienze e di proposte formative (online e in natura) che si propone di farti abitare gli spazi interiori ed esteriori, in modo più consapevole e attento.

Per farlo, trova ispirazione nelle scienze noetiche, nell’ecopsicologia, nello psicodharma, nell’ecologia profonda e nelle Terapia Focalizzata sulla Compassione e si sviluppa in due direzioni (tra loro profondamente interconnesse): il lavoro di crescita personale e la formazione. Il tutto nasce dall’esigenza di integrare approcci e visioni, in un concetto di cura e crescita personale che non si esaurisce nell’individuo ma si estende all’universo di relazioni dentro cui abita, coltivando una spiritualità naturale. La Academy propone percorsi di formazione di gruppo o individuali più o meno lunghi, sia online che offline, focalizzati su singoli aspetti della mindwoodness (l’approccio che unisce i benefici della mindfulness a quelli delle immersioni sensoriali profonde in natura) e sull’insegnamento della pratica dei bagni di foresta.

Nei mesi autunnali e invernali è attivo il Cerchio della Selva, ossia una comunità di persone che si riunisce settimanalmente online per approfondire e praticare aspetti di psicodharma e integrarli con riflessioni ecoterapeutiche, nutrendo la propria crescita interiore.

Si rivolge a professionisti delle relazioni di aiuto che vogliano implementare queste conoscenze nelle loro pratiche quotidiane ma ci sono anche percorsi più generici e rivolti a chiunque desideri intraprendere un percorso di conoscenza personale ma anche di approfondimento teorico professionale su questi temi.

Natura, meditazione e spiritualità, tre parole che stanno ritornando molto in auge soprattutto negli ultimi due anni…come combinare insieme questi tre concetti…?

Credo che la combinazione nasca spontanea e che non ci sia bisogno di tenere insieme qualcosa che è già unito. Camminare in Natura è un’esperienza che, se debitamente facilitata, invita letteralmente all’ascolto profondo tipico della pratiche meditative.

In un bosco assistiamo a una naturale apertura sensoriale che ha la capacità di espandere la nostra idea di Sé facendoci tornare a partecipare e a sentire quanto intimamente partecipiamo a ogni aspetto della vita.

Di per sé l’esperienza dell’interessere, come l’ha definita il Maestro Thích Nhất Hạnh, è spiritualità applicata, fonte di incredibile guarigione e ispirazione proprio perché ci cura dal male contemporaneo del senso di disconnessione e torna a farci parlare la lingua del mondo, in un graduale processo di dischiusa del cuore che è la vera medicina.

Quanto influisce sulla tua attività la possibilità di abitare nel bosco e in un bellissimo casolare e come riesci a conciliare il tuo lavoro di counselling?

Enormememente. Vivere il bosco intimamente e profondamente nel quotidiano, mi aiuta a tenere viva la relazione che poi vado a facilitare negli altri con il mio lavoro.

Non a caso il bosco in cui vivo si chiama Selva Madre perché svolge per me una profonda funzione di nutrimento, ispirazione e protezione che è parte integrante del mio lavoro di sostegno psicologico da un lato e di formazione e divulgazione dei temi legati all’ecopsicologia e alla mindwoodness dall’altro.

Foto credits Écru fotografie e Immagie  © Testi 2022 Francesca Campagna

Puoi parlarci del lavoro che svolgi online nei mesi autunnali denominato “Il cerchio della Selva”?

Il Cerchio della Selva è un gruppo aperto di persone che si riunisce una volta a settimana via zoom per approfondire i temi legati alla consapevolezza, alla crescita personale e all’ecoterapia poetica.

Si tratta di un percorso a cavallo tra una formazione esperienziale in mindfulness, per imparare a praticare e conoscerne alcuni principi base, coltivarsi con continuità settimanale in sangha, e un incontro con alcuni elementi di ecoterapia.

Ma non solo: questo percorso intende arricchire la formazione proposte dalla Mindwoods Academy, andando a lavorare sulla capacità di sviluppare ascolto attivo ed equanimità, caratteristiche molto importanti nelle professioni di aiuto di vario livello e grado. Per questo motivo ho previsto una formazione estremamente flessibile e personalizzabile che puoi coltivare in estrema libertà, scegliendo, a costi vantaggiosi, di mettere insieme più percorsi.

Quest’anno lavoreremo al nuovo libro di Sharon Salzberg e Robert Thurman “Ama il tuo nemico” perché tutti desideriamo essere felici, ma non è chiaro in che cosa consista la vera felicità. Dovunque posiamo lo sguardo, assistiamo a scontri tra persone, ovvero alle conseguenze di una mentalità basata sulla contrapposizione “Noi contro Loro”.

Questo senso di separazione e alienazione ci induce a ritenere che senza avere la meglio sugli altri o reprimere parti di noi stessi non sia possibile essere felici.

Gli insegnamenti e le pratiche di meditazione proposti in questo libro ci aiutano ad attingere alla nostra innata saggezza e compassione per trasformare radicalmente la relazione che ci lega ai nostri nemici, fuori e dentro di noi. Tendiamo a considerare chi ci circonda come un potenziale nemico e, quando le cose non vanno come vogliamo, diventiamo a nostra volta i nemici di noi stessi.

Siamo culturalmente portati a credere che la forza sia una qualità radicalmente diversa dalla gentilezza e dalla compassione. Quindi, a meno che non consideriamo nemici una persona o situazione, possiamo sentirci come se ci stessimo arrendendo o rinunciando, agendo in un modo che è sciocco o debole o autodistruttivo. A mio avviso, questo senso d’inimicizia e separazione, ovvero la distanza che ci divide dagli altri e da noi stessi, gioca un ruolo centrale nella nostra mancata comprensione di cosa sia la vera felicità.

Durante il percorso, esploriamo argomenti di psicodharma e il loro potenziale liberatorio, poco per volta, insieme a una pratica meditativa per approfondire ed esplorare le potenzialità dell’esserci e dello stare, nella quiete del respiro, abitando una nuova possibilità dell’esserci.

Hai sogni nel cassetto, qualcosa che bolle in pentola e dovrà realizzarsi nel prossimo futuro?

Questi utlimi anni sono stati per me di incredibile crescita ed esplorazione del potenziale ecoterapico applicato alle pratiche di bagni di foresta ma anche di crescenti riflessioni circa la corretta professionalità che dovrebbe andare a sostenere questi preziosi processi di guarigione e crescita personale.

Nel tempo ho formato numerose persone che spero possano pian piano creare insieme a me un gruppo di “spore” di conoscenza da diffondere in questo campo che ha conosciuto un rapido sviluppo negli ultimi anni ma che soffre a mio avviso ancora di troppa confusione (un male questo che affligge troppo spesso le nuove professioni e lascia la sensazione che sia difficile districarsi in un mondo di proposte apparentemente simili ma che a ben vedere non lo sono più di tanto).

Mi piacerebbe portare chiarezza e conoscenza in questo settore, sostenuta da chi ha già fatto formazione con me e ha conosciuto i delicati risvolti psicologici che questo tipo di facilitazione indubbiamente porta con sé.

Ho anche qualche progetto legato ai viaggi, che sono la mia passione da sempre e che ho seminato in una incredibile esperienza in Lapponia. Ma ancora è presto per parlarne: lasciamo che i sogni riposino quieti.

Che rapporti hai con i social, hanno contribuito a far crescere la tua attività?

Ho un rapporto di rispetto, perché mi hanno aiutata a ricominciare quando si è trattato di farlo e mi ci approccio a fasi alterne perché ho anche molto bisogno di silenzio, ascolto e ritiro dal rumore di fondo che a volte creano in me.

Se mi chiedi un bilancio sulla mia crescita, direi che devo molto ai social e altrettanto al passaparola che con il tempo si è creato.

Ci regali una frase, un pensiero a te caro sulla mindfulness…o mindwoodness come tu ami definire nel tuo Blog…

“Meditare non è solo acquietare, è raggiungere uno spazio di silenzio per poter guardare in profondità i deserti, le foreste, le montagne, gli abissi, le pianure, le distese d’acqua e tutti i paesaggi interiori ed esteriori che la vita ci offre.”

Foto credits Écru fotografie e Immagie  © 2022 Testi  Francesca Campagna
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