Consigli del Blog a cura di
MARGHERITA FELLEGARA
ARCHITETTO | INSEGNANTE YOGA | ARTISTA
Tra me e il Vastu è stato amore a prima vista, ci siamo rincorsi per anni, finché ci siamo riconosciuti e ritrovati.
Diverse volte, nel tempo, mi è accaduto di accostarmi a questa antica disciplina millenaria, manifestando interesse per il legame atavico tra uomo e luoghi dell’abitare.
E si perché una casa è molto più che un semplice involucro edilizio, è la proiezione del nostro essere ed incide in modo significativo sulla qualità della vita e dunque sul nostro benessere psico-fisico.
Da quando mi sono laureata in Architettura ho sempre coltivato una passione speciale per i progetti di territorio, le architetture sfidanti che si pongono in un approccio dialettico con il contesto, che sanno interpretare, in chiave moderna, i segni della memoria e le stratificazioni, senza strafare.
Non mi sono mai piaciute le costruzioni dell’esaltazione dell’ego, decontestualizzate…. la mia è sempre stata una ricerca dell’essenziale, una rilettura delle abitazioni della tradizione, che tanto bene raccontano un luogo, attraverso i materiali, le proporzioni, le tipologie, le relazioni interno-esterno.
E in questa mia ricerca personale ho trovato una forte analogia con il Vastu, che si esprime attraverso un’architettura della semplicità, fatta di forme elementari (cerchio, quadrato rettangolo) giustapposte, di involucri ben orientati rispetto ai punti cardinali e soprattutto si focalizza verso la ricerca di un’architettura capace ancora di emozionare e curare l’anima del suo inquilino.
Tutti questi aspetti, insieme a molti altri, fanno parte dei canoni del Vastu, l’antica disciplina indiana che indaga le relazioni tra l’uomo e la sua casa.
Oggi si scelgono le case solo rispetto logiche utilitaristiche, legate alle metrature ed alle funzioni, mentre si dimentica il significato autentico dell’abitazione, come luogo della consacrazione e teatro dove mettere in scena la propria esistenza terrena.
In tale ottica trasformativa la casa diviene, come per le asana nello yoga, un archetipo, un luogo sacro e simbolico, dove sperimentare un’esperienza d’interconnessione tra microcosmo e macrocosmo.
Ovviamente non tutte le case rispecchiano i canoni del Vastu, per cui a volte occorrono dei rimedi per riequilibrarle e riconnetterle ai flussi e ritmi della Natura.
Difatti etimologicamente il termine Vastu significa appunto ciò che è stabile e destinato all’eternità, in quanto in armonia con le regole sacre dell’universo.
L’atto progettuale fondativo del Vastu consiste infatti proprio nella consacrazione (cum- sacrum) attraverso la quale vi è il riconoscimento della casa come anima, con l’impersonificazione e rappresentazione della presenza divina che la abita, che può essere studiata attraverso il Vastu-Purusha-Mandala.
Grazie all’incontro fortunato avuto quest’estate a Villa Vrindavana con l’Arch. Alessandro Checchi, amico, collega, valido professionista e ricercatore della cultura vedica, sto approfondendo la materia ed entrando nel cuore del Vastu.
Se sei incuriosito di questa antica disciplina e vuoi sperimentare, di persona, sulla tua abitazione, gli effetti trasformativi del Vastu puoi contattarci per una rapida consulenza.
Occorre solo una piantina della casa o dello spazio che vuoi armonizzare, l’indicazione esatta sull’orientamento rispetto ai punti cardinali e l’approccio positivo, ad accogliere i cambiamenti che ti aspettano.
A breve, a gennaio 2023, organizzeremo delle giornate operative interamente dedicate al Vastu, dove condivideremo pillole di saperi antichi.
Se vuoi saperne di più e contattare Margherita puoi visitare il suo sito web:
mandalika.it
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Margherita Fellegara