Intervista al Pastry Chef Cristian Martinatti

“Per fare il Pasticcere devi amare questo lavoro e vederlo quasi come un gioco cercando idee ed innovazioni. “

Benvenuto Cristian! Puoi parlarci un po’ di te e cosa ti ha spinto a scegliere la professione di Pasticcere?

Ho incominciato a cucinare fin da piccolo, guardavo sempre mia mamma fare le torte e ogni tanto andavo da mia nonna a mangiare i suoi manicaretti, da li mi piacevano talmente tanto che volevo cercare di riprodurli alla stessa maniera.

Ho scelto quindi di frequentare l’Istituto Alberghiero di Tione di Trento (TN), partendo con l’intenzione di arrivare almeno alla terza superiore. Nel frattempo ho incominciato a fare le mie prime esperienze in cucina partendo come lavapiatti.

Dopo aver conseguito il Diploma di Operatore di Gastronomia ho fatto il test per accedere al quarto anno. Dopo esser riuscito a passarlo ho conseguito anche il Diploma di Tecnico di Cucina. Ho deciso così di provare ad entrare nell’Alta Formazione. Un percorso di due anni nel quale impari dai migliori Chef e Pasticceri del settore a livello mondiale. Con un pizzico di fortuna e con tanta pazienza e impegno sono riuscito anche a prendere il Diploma di Tecnico Superiore di Cucina.


Hai delle tecniche particolari o delle decorazioni preferite?

Amo molto le diverse consistenze in un dolce, dalle ganache, alle namelaka, dai pralinati fatti in casa ai biscuit.

Utilizzo spesso inserti e amo l’effetto sorpresa per esempio una “camicia” fatta magari di cioccolato e burro di cacao con un composto liquido internamente e quando il cliente lo rompe con il cucchiaio e vede questo liquido colare sul dolce lo sorprende.

 

 

Quali sono le tendenze attuali in pasticceria che ti interessano di più?

Come tendenze oggi in pasticceria credo si debba cercare di non inserire troppi elementi e focalizzarsi al massimo sull’utilizzo di 2/3 ingredienti.

Quando realizzo un dolce spesso uso anche solo due ingredienti, ma con diverse consistenze cercando però di equilibrarne il sapore, al giorno d’oggi bisogna cercare anche di non fare dolci troppo grassi o carichi di zuccheri. Si sta andando sempre di più su uno stile di vita sempre più sano.

È vero anche che dipende dalla tipologia di clientela. Questo è un argomento veramente vasto. Molti clienti preferiscono il tradizionale invece ad altri piace sperimentare nuovi abbinamenti. Infatti nella struttura in cui lavoro cerco sempre di alternare qualche dolce moderno e qualcuno light per cercare di far felici un pó tutti.

Se potessi vederti fra cinque/otto anni come puoi immaginarti…cosa sogni o vorresti raggiungere per la tua carriera?

Ultimamente penso sempre al presente e cerco di impegnarmi al massimo in quello che faccio, cerco di assorbire il più possibile le conoscenze di diversi pasticceri nei corsi a cui partecipo.
Ma se dovessi pensare a come mi immagino tra otto anni sinceramente non saprei. Avrei molte idee tra le quali avere una mia pasticceria ma non credo in Italia data la grossa difficoltà economica e burocratica. Mi piacerebbe svolgere qualche consulenza e spargere le mie conoscenze in giro per il mondo avendo così anche la possibilità di viaggiare.

In pasticceria ma anche in cucina pensi che il gusto o la bellezza di un dolce o piatto possa influire sull’umore psicologico di una persona? Se si… qual è il tuo ingrediente ideale o il tuo dolce preferito che useresti per emozionare?

In pasticceria come anche in cucina è importantissimo inanzitutto l’effetto visivo. Il piatto viene mangiato prima con gli occhi e poi con la bocca e con l’olfatto. Sono importantissimi i colori e l’impiattamento e si, credo che il gusto, la bellezza e i colori influiscano molto sull’umore psicologico di una persona.

Di dolci ultimamente sta piacendo molto la “crema carbonizzata”. Un dolce che ho imparato da un grandissimo Chef di nome Giuliano Baldessari . Ma ne ho molti altri come il “Rocher alla nocciola”, questo l’ho imparato in parte da Stefano Laghi e dall’altra da Emmanuele Forcone.

Potrei stare qui ore a parlarvi dei dolci che amo fare perché ne ho moltissimi. Io personalmente amo i gusti esotici e freschi come il frutto della passione, lo yuzu, il lime e tanti altri.

Hai una citazione o una frase da regalare ai nostri lettori che ti rispecchia o che preferisci?

“Il dolce è come il finale di un orchestra. La quale conclude la sinfonia e per questo viene ricordata principalmente, per questo motivo il dolce dev’essere un opera d’arte per far avere un buon ricordo al cliente.”


Il Pastrychef Cristian Martinatti è stato il vincitore della Challenge  #saporebenesserepistacchio classificandosi con la sua realizzazione al Primo Posto.  Potete consultare la sua Ricetta cliccando qui: “Crostatina moderna al Pistacchio e Lampone”

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